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Adolescenti: il benessere dei bambini in Italia?

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Adolescenti: il benessere dei bambini in Italia?

"il benessere dei bambini, dei nostri figli non è valutato solo in benessere economico; l'Unicef ha stilato un rapporto in cui l'Italia ne esce male e in cui si evince la trascuratezza con cui i nostri figli vengono trattati sia dalla famiglia che dallo stato. La qualità di un rapporto con i figli è dettato da tutta una serie di caratteristiche che spaziano dai soldi fino ad arrivare al tempo che si dedica loro. In questo articolo ne riportiamo uno stralcio e inseriamo il link all'articolo originale in cui sono presenti numerosi grafici illustrativi!"

La disuguaglianza è una questione critica non solo per milioni di bambini di oggi ma per il futuro economico e sociale dei loro paesi. L’Italia in coda nella classifica dei 24 paesi più ricchi. “La reale misura della situazione di una nazione è il modo in cui questa si prende cura dei suoi bambini e dei suoi adolescenti, della loro salute e sicurezza, della loro protezione materiale, della loro istruzione e socializzazione, e del loro sentirsi amati, apprezzati e inclusi nelle famiglie e nelle società in cui sono nati”.

Questa la premessa, da cui parte la serie delle Report Card, e la numero 9, di UNICEF, Centro di Ricerca Innocenti sviluppa un’analisi di quanto messo in atto dai diversi paesi dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), in cui non c’è alibi per l’eventuale insuccesso o parziale successo delle politiche adottate per offrire all’infanzia le condizioni di vita e sviluppo migliori. I termini di riferimento e confronto non sono risultati teorici o mete tanto ambite quanto, forse, irraggiungibili, e comunque non in breve tempo. Il termine di paragone è quanto già raggiunto in altri Stati, più precisamente la mediana dei risultati ottenuti, e, quindi, neanche il livello massimo raggiungibile. Questo perché la domanda posta, cui vengono forniti elementi per rispondere, non è quale livello si potrebbe raggiungere, ma quanto un paese è rimasto indietro rispetto agli altri, e dunque rispetto a quello che avrebbe potuto fare, non prestando la dovuta attenzione ai suoi bambini.

I termini complessivi della disuguaglianza L’attenzione è mirata alle differenze nel benessere dei bambini nei 24 paesi più ricchi nel mondo. In particolare, lo stato di benessere è stato misurato osservando tre parametri: il benessere materiale, l’istruzione e la salute. Tutti i parametri sono interconnessi fra di loro e, come si vedrà in seguito, ulteriormente suddivisi per ottenere il quadro più completo possibile di quanto offerto, o negato, nel futuro, sulla base di quanto disponibile nell’infanzia ed età dello sviluppo. La raccolta e analisi dei dati si è posta sempre la stessa domanda, per ognuno dei parametri e in ogni paese: “fino a che punto si tollera che i bambini più svantaggiati rimangano indietro?”. E dall’insieme globale dei dati raccolti le nazioni ai primi posti nell’attenzione a un ugual benessere dei bambini sono Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi e Svizzera, mentre l’Italia occupa le ultime posizioni della classifica, insieme a Grecia e Stati Uniti, paesi che ‘accettano’ le disuguaglianze maggiori per i loro bambini. (continua vai al link di origine)
Tags: Figli

Adolescenti: il benessere dei bambini in Italia?

Redazione
18 Luglio 2011
Figli

Adolescenti: il benessere dei bambini in Italia?

“il benessere dei bambini, dei nostri figli non è valutato solo in benessere economico; l’Unicef ha stilato un rapporto in cui l’Italia ne esce male e in cui si evince la trascuratezza con cui i nostri figli vengono trattati sia dalla famiglia che dallo stato. La qualità di un rapporto con i figli è dettato da tutta una serie di caratteristiche che spaziano dai soldi fino ad arrivare al tempo che si dedica loro. In questo articolo ne riportiamo uno stralcio e inseriamo il link all’articolo originale in cui sono presenti numerosi grafici illustrativi!“

La disuguaglianza è una questione critica non solo per milioni di bambini di oggi ma per il futuro economico e sociale dei loro paesi. L’Italia in coda nella classifica dei 24 paesi più ricchi. “La reale misura della situazione di una nazione è il modo in cui questa si prende cura dei suoi bambini e dei suoi adolescenti, della loro salute e sicurezza, della loro protezione materiale, della loro istruzione e socializzazione, e del loro sentirsi amati, apprezzati e inclusi nelle famiglie e nelle società in cui sono nati”.

Questa la premessa, da cui parte la serie delle Report Card, e la numero 9, di UNICEF, Centro di Ricerca Innocenti sviluppa un’analisi di quanto messo in atto dai diversi paesi dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), in cui non c’è alibi per l’eventuale insuccesso o parziale successo delle politiche adottate per offrire all’infanzia le condizioni di vita e sviluppo migliori.
I termini di riferimento e confronto non sono risultati teorici o mete tanto ambite quanto, forse, irraggiungibili, e comunque non in breve tempo. Il termine di paragone è quanto già raggiunto in altri Stati, più precisamente la mediana dei risultati ottenuti, e, quindi, neanche il livello massimo raggiungibile. Questo perché la domanda posta, cui vengono forniti elementi per rispondere, non è quale livello si potrebbe raggiungere, ma quanto un paese è rimasto indietro rispetto agli altri, e dunque rispetto a quello che avrebbe potuto fare, non prestando la dovuta attenzione ai suoi bambini.

I termini complessivi della disuguaglianza

L’attenzione è mirata alle differenze nel benessere dei bambini nei 24 paesi più ricchi nel mondo. In particolare, lo stato di benessere è stato misurato osservando tre parametri: il benessere materiale, l’istruzione e la salute. Tutti i parametri sono interconnessi fra di loro e, come si vedrà in seguito, ulteriormente suddivisi per ottenere il quadro più completo possibile di quanto offerto, o negato, nel futuro, sulla base di quanto disponibile nell’infanzia ed età dello sviluppo.

La raccolta e analisi dei dati si è posta sempre la stessa domanda, per ognuno dei parametri e in ogni paese: “fino a che punto si tollera che i bambini più svantaggiati rimangano indietro?”. E dall’insieme globale dei dati raccolti le nazioni ai primi posti nell’attenzione a un ugual benessere dei bambini sono Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi e Svizzera, mentre l’Italia occupa le ultime posizioni della classifica, insieme a Grecia e Stati Uniti, paesi che ‘accettano’ le disuguaglianze maggiori per i loro bambini. (continua vai al link di origine)

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