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divorzioContinuiamo a credere che ci voglia un grande movimento di cittadini e associazioni per cambiare veramente e finalmente il diritto di famiglia in questo Paese, pur essendo nelle mani di istituzioni completamente disinteressate a quello che sta accadendo in Italia, .......

....... ne è una dimostrazione la recente manovra economica varata dal Governo ed approvata in fretta e furia, non senza senso di responsabilità, dal Parlamento. La manovra in sé racchiude tutte le lacune tipiche di una classe dirigente che ignora totalmente la realtà sociale che la circonda, ad esempio tassando con il famoso “contributo unificato”·le istanze di separazione e divorzio, 37 o 85 euroa seconda che si tratti di separazione consensuale o giudiziale. Questo provvedimento si stima faccia entrare nelle casse dello Stato·circa 10 milioni e mezzo di euro l’anno, considerando che lo scorso anno i giudici hanno emesso circa 114.000 sentenze di separazione e 66.000 sentenze di divorzio, e calcolando che verrà applicata nella versione da 85 euro ogni volta che una delle parti chiede la modifica di un provvedimento. A parte la follia di tassare un vero e proprio diritto del cittadino, ovvero quello di chiedere la revisione di un provvedimento diventato insostenibile, si dimostra in modo patente che Tremonti e soci ignorano completamente i dati che dimostrano il naturale impoverimento della persona che abbia affrontato una separazione e debba ricostruirsi una vita. Impoverimento che arriva a determinare la vera e propria miseria per alcune fasce di cittadini che finiscono letteralmente alla Caritas.

Eppure si possono ridurre le spese per lo Stato ed i suoi cittadini con riforme a costo zero. Ad esempio basterebbe·eliminare la separazione legale e si risparmierebbero ben più che 10 milioni di euro, contemporaneamente riducendo il carico di lavoro che grava sulla giustizia civile, velocizzando il lavoro dei tribunali e tagliando i costi per le tasche dei cittadini: è un anno che la riforma della legge sul divorzio è ferma alla Camera!

Quanti soldi ci costerebbe in meno una giustizia che funzionasse davvero? Di quei 10 milioni di euro che verranno sottratti dalle tasche degli italiani con questo “contributo unificato” quasi 8 milioni di euro andranno per gli indennizzi inflitti all'Italia dalla Corte europea dei Diritti dell'uomo a favore dei cittadini che hanno fatto ricorso a Strasburgo contro la giustizia lumaca: sembra un cane che si morde la coda.

Per tutto giugno sono proseguite le trasmissioni su Radio Radicale programmate per alimentare il dibattito a seguito degli Stati Generali sulla Giustizia Familiare: martedì 21 giugno è andata in onda la puntata in cui si è discusso dell'operato degli assistenti sociali, poteri e responsabilità. Martedì 28 giugno abbiamo parlato di responsabilità civile dei magistrati con Luca Palamara, Presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Valerio Spigarelli, presidente Unione delle Camere Penali Italiane e Alessandro Gerardi, Tesoriere della Lega Italiana per il Divorzio Breve.

Se pur lentamente, qualcosa si muove anche per altre questioni del diritto di famiglia. Con molto ritardo si sta giungendo finalmente alla parificazione tra figli nati nel matrimonio e figli naturali, dopo anni che se ne discute. E’ possibile leggere sul nostro sito articoli su questo e su molto altro, vi aspettiamo per una visita quotidiana nel sito con la rassegna stampa sempre aggiornata in attesa di partire per la metà di settembre con una raccolta di firme su proposte di legge di iniziativa popolare con cui lanceremo il nostro primo vero Congresso.

Diego Sabatinelli
segretario lega italiana per il divorzio breve
Tags: Associazioni

CI VUOLE MOVIMENTO

Redazione
18 Luglio 2011
Dalle Associazioni

divorzioContinuiamo a credere che ci voglia un grande movimento di cittadini e associazioni per cambiare veramente e finalmente il diritto di famiglia in questo Paese, pur essendo nelle mani di istituzioni completamente disinteressate a quello che sta accadendo in Italia, …….

……. ne è una dimostrazione la recente manovra economica varata dal Governo ed approvata in fretta e furia, non senza senso di responsabilità, dal Parlamento. La manovra in sé racchiude tutte le lacune tipiche di una classe dirigente che ignora totalmente la realtà sociale che la circonda, ad esempio tassando con il famoso “contributo unificato”·le istanze di separazione e divorzio, 37 o 85 euroa seconda che si tratti di separazione consensuale o giudiziale. Questo provvedimento si stima faccia entrare nelle casse dello Stato·circa 10 milioni e mezzo di euro l’anno, considerando che lo scorso anno i giudici hanno emesso circa 114.000 sentenze di separazione e 66.000 sentenze di divorzio, e calcolando che verrà applicata nella versione da 85 euro ogni volta che una delle parti chiede la modifica di un provvedimento. A parte la follia di tassare un vero e proprio diritto del cittadino, ovvero quello di chiedere la revisione di un provvedimento diventato insostenibile, si dimostra in modo patente che Tremonti e soci ignorano completamente i dati che dimostrano il naturale impoverimento della persona che abbia affrontato una separazione e debba ricostruirsi una vita. Impoverimento che arriva a determinare la vera e propria miseria per alcune fasce di cittadini che finiscono letteralmente alla Caritas.

Eppure si possono ridurre le spese per lo Stato ed i suoi cittadini con riforme a costo zero. Ad esempio basterebbe·eliminare la separazione legale e si risparmierebbero ben più che 10 milioni di euro, contemporaneamente riducendo il carico di lavoro che grava sulla giustizia civile, velocizzando il lavoro dei tribunali e tagliando i costi per le tasche dei cittadini: è un anno che la riforma della legge sul divorzio è ferma alla Camera!

Quanti soldi ci costerebbe in meno una giustizia che funzionasse davvero? Di quei 10 milioni di euro che verranno sottratti dalle tasche degli italiani con questo “contributo unificato” quasi 8 milioni di euro andranno per gli indennizzi inflitti all’Italia dalla Corte europea dei Diritti dell’uomo a favore dei cittadini che hanno fatto ricorso a Strasburgo contro la giustizia lumaca: sembra un cane che si morde la coda.

Per tutto giugno sono proseguite le trasmissioni su Radio Radicale programmate per alimentare il dibattito a seguito degli Stati Generali sulla Giustizia Familiare: martedì 21 giugno è andata in onda la puntata in cui si è discusso dell’operato degli assistenti sociali, poteri e responsabilità. Martedì 28 giugno abbiamo parlato di responsabilità civile dei magistrati con Luca Palamara, Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Valerio Spigarelli, presidente Unione delle Camere Penali Italiane e Alessandro Gerardi, Tesoriere della Lega Italiana per il Divorzio Breve.

Se pur lentamente, qualcosa si muove anche per altre questioni del diritto di famiglia. Con molto ritardo si sta giungendo finalmente alla parificazione tra figli nati nel matrimonio e figli naturali, dopo anni che se ne discute. E’ possibile leggere sul nostro sito articoli su questo e su molto altro, vi aspettiamo per una visita quotidiana nel sito con la rassegna stampa sempre aggiornata in attesa di partire per la metà di settembre con una raccolta di firme su proposte di legge di iniziativa popolare con cui lanceremo il nostro primo vero Congresso.

Diego Sabatinelli
segretario lega italiana per il divorzio breve
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