IMPERIA – Gianfranco Boccalatte, presidente del Tribunale di Imperia, è agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione in atti giudiziari e millantato credito

Boccalatte avrebbe concesso sconti di pena a esponenti della criminalità organizzata. Nell’ambito della stessa inchiesta sono stati arrestati due pregiudicati calabresi ed è stata notificata al suo autista, già in carcere, un’ordinanza di custodia cautelare. Boccalatte al momento si trovava in malattia e attendeva il trasferimento a Firenze, richiesto da qualche mese.
Gianfranco Boccalatte, il presidente del Tribunale di Imperia arrestato questa mattina per corruzione, sconterà i domiciliari nella sua casa di montagna a Limone Piemonte, poco più di 1.500 abitanti in provincia di Cuneo. Il magistrato, che è accusato di corruzione in atti giudiziari, ha da poco lasciato la caserma dei carabinieri di Imperia, che gli hanno notificato questa mattina il nuovo provvedimento nei suoi confronti.
In manette, con l’accusa di millantato credito e corruzione in concorso, anche due pregiudicati di origini calabresi sospettati di avere rapporti con la criminalità organizzata locale. Si tratta di Nicola Sansalone, 49 anni di Sanremo, e Leonardo Michele Andreocchi, 61 anni, residente a Ventimiglia. Un nuovo provvedimento, secondo quanto si apprende, sarebbe stato inoltre notificato a Giuseppe Fasolo, l’autista di Boccalatte, che si trova nel carcere di Torino dallo scorso 18 gennaio.