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Intervista al dott. Marco Pingitore

Homepage Area associazione Le interviste Intervista al dott. Marco Pingitore


I genitori sono tutti uguali uomo o donna che siano e al momento della separazione occorrere pensare al benessere dei bambini. Purtroppo sappiamo molto bene che dal dire al fare dimezzo ci sono il tribunale, gli assistenti sociali, i consulenti (ctu e ctp), gli psicologi e tutte quelle figure che possono entrare in gioco.

Conosciamo i meccanismi per averlo vissuto e averlo visto subire da molti genitori che si sono rivolti a Papà Separati Liguria.

Il dott. Marco Pingitore è psicologo, psicoterapeuta, criminologo è stato uno dei relatori nel convegno di Savona che abbiamo tenuto nel 2017

Lo ringraziamo per questa intervista e gli poniamo una serie di domande che ci sono state proposte dai nostri associati

  • Dalle varie esperienze raccontate dai genitori, soprattutto dai padri che frequentano l’associazione, emerge che sempre più spesso che un numero sempre più alto di figli si rifiutano di vedere il padre o si negano alle sue chiamate

E’ necessario distinguere cos’è e cosa non è l’alienazione parentale. Il modello italiano, sviluppato da me e dalla collega Alessia Mirabelli, intende per alienazione parentale il rifiuto netto e categorico di ogni contatto tra figlio e genitore rifiutato. Se il figlio contiene ad avere rapporti con entrambi i genitori, seppur con uno dei due in modo disfunzionale, non si tratta di alienazione parentale.

Inoltre, l’AP è possibile rilevarla solo nei contenziosi civili di separazione.

  • Se esistono degli indicatori “precoci” di rischio di alienazione parentale come è possibile riconoscerli da chi non è del mestiere

E’ possibile rilevarli attraverso i comportamenti della triade padre-madre-figlio. Ostativo di uno dei due genitori, oppositivo del figlio e troppo accondiscendente e arrendevole dell’altro genitore.

  • A chi occorre rivolgersi, all’avvocato, al Servizio Sociale, al Servizio sanitario, al Garante dell’infanzia?

Dipende dalle situazioni, ma sicuramente i servizi sociali non dovrebbero occuparsi delle dinamiche psicologiche legate alle separazioni e all’alienazione parentale.

In ogni caso, il genitore in difficoltà potrebbe chiedere specifico supporto psicologico per lavorare sui propri limiti e potenziare le proprie risorse.

  • Quando si subisce un falsa denuncia i tempi giudiziari sono lunghissimi, il genitore denunciato è disorientato e ha timore ad avvicinarsi ai figli. I papà denunciati subiscono una lunga lontananza dai propri figli prima che il procedimento penale venga archiviato. Nel frattempo i figli vengono manipolati e alienati dalle madri. Come e cosa possono fare questi papà per recuperare il rapporto con i loro figli, spesso ottimo fino alla sospensione forzata?

Questi sono i casi più complessi poiché il fattore tempo è determinante. Quando ci sono procedimenti civili e penali in cui sono coinvolte persone minorenni bisognerebbe accorciare i tempi della Giustizia.

  • Come devono comportarsi e cosa devono dire ai propri figli durante il primo incontro dopo la lunga interruzione?

E’ necessario tenere in considerazione che il genitore ha davanti a sé un figlio molto arrabbiato. Mai rimproverarlo e mai porsi in posizione “down”. Agganciarlo sulle emozioni è sempre la strategia migliore, ma per saperlo fare sarebbe necessaria un’adeguata preparazione psicologica.

  • La CTU, i servizi sociali, molti parenti e amici, nei casi di Alienazione Parentale, consigliano al genitore rifiutato, di avere pazienza e lasciar stare, dicendo : "saranno i ragazzi prima o poi a capire e a cercarti, fino a quando sarai tu a cercarli, loro se ne fregheranno". Quale è il corretto comportamento da adottare?

Mai mollare e diffidare di chi suggerisce “prima o poi tuo figlio capirà”: cosa dovrebbe capire? Forse che il genitore lo ha abbandonato? Il genitore rifiutato deve lavorare su due livelli: uno giudiziario, delegando al (bravo) avvocato la strategia difensiva; l’altro relazionale che comprende il rapporto con il figlio. Quest’ultimo è quello più importante e può essere costruito anche nelle situazioni più avverse.

  • Come mai CTU, CTP, Servizi Sociali, una volta che si è accertata Alienazione Parentale, normalmente, non intervengono sul genitore alienante, utilizzando tecniche di PNL, evidenziando i gravi danni inferti ai ragazzi e quelli che possono insorgere.

Il fenomeno dell’alienazione parentale è molto conosciuto da un punto di vista mediatico, ma pochissimo da un punto di vista psicoforense e clinico. Regna una grande confusione e di conseguenza gli interventi possono risultare random.

  • Ci risulta che queste tecniche vengano utilizzate per fare rielaborare il vissuto solo ai figli, riunendoli così al genitore alienato ma allontanandoli dal genitore alienante. I ragazzi in questo modo continueranno a subire la mancanza di un genitore.

Le tecniche PNL sganciate da un chiaro e specifico trattamento psicologico appaiono del tutto inefficaci.

  • Uomo sesso forte o sesso debole forse dobbiamo trovare un nuovo equilibrio tra le due metà del cielo

Il genitore rifiutato può essere il padre o la madre. Dipende dai casi.

Sperando di averlo presto con noi , personalmente mi dispiace di non averlo conosciuto prima, ma come diceva mio padre tra il ma e il se c'è di mezzo un mare

 Mauro Lami

Tags: Dott. Marco Pingitore Alienazione genitoriale Figli Conflittualità 2019

Intervista al dott. Marco Pingitore

Redazione
15 Aprile 2019
Le interviste

I genitori sono tutti uguali uomo o donna che siano e al momento della separazione occorrere pensare al benessere dei bambini. Purtroppo sappiamo molto bene che dal dire al fare dimezzo ci sono il tribunale, gli assistenti sociali, i consulenti (ctu e ctp), gli psicologi e tutte quelle figure che possono entrare in gioco.

Conosciamo i meccanismi per averlo vissuto e averlo visto subire da molti genitori che si sono rivolti a Papà Separati Liguria.

Il dott. Marco Pingitore è psicologo, psicoterapeuta, criminologo è stato uno dei relatori nel convegno di Savona che abbiamo tenuto nel 2017

Lo ringraziamo per questa intervista e gli poniamo una serie di domande che ci sono state proposte dai nostri associati

  • Dalle varie esperienze raccontate dai genitori, soprattutto dai padri che frequentano l’associazione, emerge che sempre più spesso che un numero sempre più alto di figli si rifiutano di vedere il padre o si negano alle sue chiamate

E’ necessario distinguere cos’è e cosa non è l’alienazione parentale. Il modello italiano, sviluppato da me e dalla collega Alessia Mirabelli, intende per alienazione parentale il rifiuto netto e categorico di ogni contatto tra figlio e genitore rifiutato. Se il figlio contiene ad avere rapporti con entrambi i genitori, seppur con uno dei due in modo disfunzionale, non si tratta di alienazione parentale.

Inoltre, l’AP è possibile rilevarla solo nei contenziosi civili di separazione.

  • Se esistono degli indicatori “precoci” di rischio di alienazione parentale come è possibile riconoscerli da chi non è del mestiere

E’ possibile rilevarli attraverso i comportamenti della triade padre-madre-figlio. Ostativo di uno dei due genitori, oppositivo del figlio e troppo accondiscendente e arrendevole dell’altro genitore.

  • A chi occorre rivolgersi, all’avvocato, al Servizio Sociale, al Servizio sanitario, al Garante dell’infanzia?

Dipende dalle situazioni, ma sicuramente i servizi sociali non dovrebbero occuparsi delle dinamiche psicologiche legate alle separazioni e all’alienazione parentale.

In ogni caso, il genitore in difficoltà potrebbe chiedere specifico supporto psicologico per lavorare sui propri limiti e potenziare le proprie risorse.

  • Quando si subisce un falsa denuncia i tempi giudiziari sono lunghissimi, il genitore denunciato è disorientato e ha timore ad avvicinarsi ai figli. I papà denunciati subiscono una lunga lontananza dai propri figli prima che il procedimento penale venga archiviato. Nel frattempo i figli vengono manipolati e alienati dalle madri. Come e cosa possono fare questi papà per recuperare il rapporto con i loro figli, spesso ottimo fino alla sospensione forzata?

Questi sono i casi più complessi poiché il fattore tempo è determinante. Quando ci sono procedimenti civili e penali in cui sono coinvolte persone minorenni bisognerebbe accorciare i tempi della Giustizia.

  • Come devono comportarsi e cosa devono dire ai propri figli durante il primo incontro dopo la lunga interruzione?

E’ necessario tenere in considerazione che il genitore ha davanti a sé un figlio molto arrabbiato. Mai rimproverarlo e mai porsi in posizione “down”. Agganciarlo sulle emozioni è sempre la strategia migliore, ma per saperlo fare sarebbe necessaria un’adeguata preparazione psicologica.

  • La CTU, i servizi sociali, molti parenti e amici, nei casi di Alienazione Parentale, consigliano al genitore rifiutato, di avere pazienza e lasciar stare, dicendo : “saranno i ragazzi prima o poi a capire e a cercarti, fino a quando sarai tu a cercarli, loro se ne fregheranno”. Quale è il corretto comportamento da adottare?

Mai mollare e diffidare di chi suggerisce “prima o poi tuo figlio capirà”: cosa dovrebbe capire? Forse che il genitore lo ha abbandonato? Il genitore rifiutato deve lavorare su due livelli: uno giudiziario, delegando al (bravo) avvocato la strategia difensiva; l’altro relazionale che comprende il rapporto con il figlio. Quest’ultimo è quello più importante e può essere costruito anche nelle situazioni più avverse.

  • Come mai CTU, CTP, Servizi Sociali, una volta che si è accertata Alienazione Parentale, normalmente, non intervengono sul genitore alienante, utilizzando tecniche di PNL, evidenziando i gravi danni inferti ai ragazzi e quelli che possono insorgere.

Il fenomeno dell’alienazione parentale è molto conosciuto da un punto di vista mediatico, ma pochissimo da un punto di vista psicoforense e clinico. Regna una grande confusione e di conseguenza gli interventi possono risultare random.

  • Ci risulta che queste tecniche vengano utilizzate per fare rielaborare il vissuto solo ai figli, riunendoli così al genitore alienato ma allontanandoli dal genitore alienante. I ragazzi in questo modo continueranno a subire la mancanza di un genitore.

Le tecniche PNL sganciate da un chiaro e specifico trattamento psicologico appaiono del tutto inefficaci.

  • Uomo sesso forte o sesso debole forse dobbiamo trovare un nuovo equilibrio tra le due metà del cielo

Il genitore rifiutato può essere il padre o la madre. Dipende dai casi.

Sperando di averlo presto con noi , personalmente mi dispiace di non averlo conosciuto prima, ma come diceva mio padre tra il ma e il se c’è di mezzo un mare

 Mauro Lami

Tags: Dott. Marco Pingitore Alienazione genitoriale Figli Conflittualità 2019
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