Madre uccide figlioletta e si suicida
Il papà della piccola: sono sconvolto Lo sgomento dei vicini: viveva per la piccola E’ una tragedia, una tragedia come quella di Medea, la vicenda che si è consumata tra in Puglia, a Carovigno, nel brindisino: una mamma ha ucciso, forse utilizzando diserbante, la sua unica e adorata figlia di tre anni e poi si è lasciata cadere dal terrazzo della sua casa, in una palazzina a due piani in via Claudio Monteverdi, alla periferia del paese.Dopo un lungo giorno di agonia per Francesca Sbano, di 32 anni, i medici hanno dichiarato la morte cerebrale, giudicandola quindi ‘clinicamente mortà: i famigliari della donna hanno dato il via libera per i sanitari dell’ospedale ‘Perrinò di Brindisi all’espianto degli organi che dovrebbe essere fatto nella notte. Parere favorevole è stato dato poi dal pm inquirente, Pierpaolo Montinaro, il quale, per l’esito della vicenda, avrebbe deciso di non disporre l’esame autoptico per accertare le cause della morte della piccola Benedetta, vittima della disperazione e della depressione che aveva travolto la sua mamma quando, a dicembre, suo marito aveva deciso di lasciarla e di tornare a casa dei genitori. Non vi sarebbero più, secondo il pm, responsabilità penali da attribuire. “Benedetta la porto via con me”: nero su bianco Francesca aveva scritto su più fogli lasciati in casa quello che aveva intenzione di fare: uccidere la sua unica figlia di tre anni e ammazzarsi. Così ieri sera ha preso tra le braccia l’amata figlioletta di tre anni e l’ha uccisa, forse avvelenandola. Poi si è buttata giù dal terrazzo della palazzina di due piani, in cui abitava insieme con la figlioletta da quando il marito, Antonio Schiena, era andato via. La piccola Benedetta non ce l’ha fatta: è morta durante il tragitto in ospedale ieri sera, tra sofferenze indicibili, poco dopo essere stata trovata in fin di vita, dai soccorritori e dai vicini di casa che avevano dato l’allarme. La donna, invece, è sopravvissuta al volo fatto dal terrazzo: ha lottato per tutta la giornata di oggi ma già in serata i medici avevano constatato che l’elettroencefalogramma della donna era piatto. La donna e il marito erano entrambi braccianti agricoli. Una famiglia umile, alle prese, come tanti, dicono in paese, con la difficile situazione di crisi economica. “Franca era una grande lavoratrice, viveva per Benedetta, nessuno di noi poteva immaginare che sarebbe potuto accadere tutto questo”, dicono i vicini di casa che per primi si sono accorti di quanto accaduto, dopo aver udito un tonfo in strada ed essersi affacciati, scorgendo il corpo della donna per terra, per strada, in una pozza di sangue. Hanno chiamato i soccorsi, immediatamente. All’arrivo dei carabinieri di San Vito dei Normanni (Brindisi) il portoncino d’ingresso era sbarrato. I militari lo hanno forzato, dopo aver saputo che forse, in casa, c’era anche una bimba. L’hanno poi trovata nel suo lettino, tra il vomito, con il faccino viola. L’hanno presa tra le braccia e l’hanno messa in una delle autoambulanze nel frattempo giunte in via Monteverdi, ma la piccola è morta durante il tragitto per l’ospedale. Sconvolto il papà della bambina, informato dai carabinieri di quanto accaduto nella sua ex abitazione coniugale. Antonio Schiena non era separato ancora legalmente dalla moglie: a dicembre aveva deciso di andar via da casa ed era tornato a vivere a casa dei genitori. Da quel momento qualcosa si era rotto nell’equilibrio di Francesca, chiamata da tutti Franca, che nella famiglia – dice chi conosce la donna – aveva riposto tutte le sue aspettative. “Ho visto mia figlia il giorno di Pasqua. Abbiamo trascorso – ha raccontato ai carabinieri il papà della piccola Benedetta – gran parte della giornata insieme. E ho parlato anche con Franca, nulla faceva presagire quello che aveva intenzione di fare”. In casa, sul tavolo e su altri mobili, le lettere scritte dalla donna lasciano parole dure a genitori, suoceri e marito: “Non sprecate soldi, prendete gli oggetti in oro che ho in casa e pagate con quelli i miei funerali”.