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Nella nostra associazione non c’e’ posto per la violenza

Homepage Area associazione Nella nostra associazione non c'e' posto per la violenza

Nella nostra associazione non c’e’ posto per la violenza

Mauro Lami
24 Novembre 2021
Area associazione

Non possiamo che essere in pieno accordo con l’iniziativa che la regione ha preso per sensibilizzare contro la violenza nei confronti delle donne.

La violenza non fa parte della nostra associazione e ci dissociamo da qualsisi giustificazione si cerchi di dare nei confronti di qualsiasi gesto di violenza fatto nei confronti di qualsiasi persona, di qualsiasi sesso o etnia faccia parte.

Purtroppo la violenza ci segue in ogni momento della nostra giornata, noi la combattiamo cercando di accompagnare i genitori verso un percorso di colloquio, di rispetto.

Ecco il rispetto è la forma più importante per contrastare la violenza e far crescere i figli con un sentimento più sano e profondo.

Rispetto della famiglia, dei figli, dei padri separati

di Mauro Lami

Quante volte abbiamo sentito questa parola “rispetto”, sicuramente da bambini anche a scuola ci hanno insegnato il rispetto verso i genitori, verso i nonni, il rispetto verso le regole, verso le persone. Insegnare il rispetto ai figli è, senza dubbio, uno dei compiti più importanti per il loro processo educativo, poiché il rispetto è un valore essenziale per la loro formazione. Non è facile educare al rispetto i figli nella serenità di una famiglia unita, ancor peggio in una famiglia ove i genitori si separano, in questo caso diventa essenziale e di fondamentale importanza il rispetto. Avere rispetto verso i figli è anche metterli al corrente con parole appropriate che la situazione familiare è cambiata, che papà e mamma non staranno più insieme, ma che rimarranno sempre i loro genitori e di conseguenza l’amore verso di loro sarà sempre lo stesso. Purtroppo conosciamo, ormai, tutti le fasi della separazione. I genitori litigano e, troppo spesso, i figli assistono a questi tristi momenti poi, quando uno dei due genitori va via da casa, subentra l’astio verso quel genitore. In tutti questi passaggi sarebbe importante mantenere rispetto gli uni verso gli altri ma non è così. In una separazione entrano in gioco tantissimi fattori, dolore, rabbia e in questa fase avere rispetto è davvero difficile, ma è proprio in questo momento che sarebbe importante far capire ai genitori come mantenere un dialogo tra di loro sia un forte insegnamento per i figli che, a loro volta, non perderanno la stima verso di loro e verso tutti i componenti della famiglia. Rispetto verso i genitori non è paura nei loro confronti, ma una forma di educazione che deve rimanere anche dopo che papà e mamma si sono separati, ma è anche importante e fondamentale avere rispetto verso i figli, verso le creature che sono nate dal nostro amore e che hanno tutto il sacrosanto diritto di avere il rispetto di papà e mamma. I figli non sono marionette che si possono manipolare, non sono bambole senza anima, loro ci guardano e ci giudicano ed è veramente inutile se noi pretendiamo rispetto senza darlo.

Come associazione, abbiamo l’opportunità di vedere molti casi in cui i figli perdono il rispetto verso i genitori o, più precisamente, quando sono con uno parlano male dell’altro e viceversa; questo fa sì che ci sia una totale ingestibilità dei minori con conseguenti forme di bullismo a scuola e fuori. Noi siamo cresciuti con l’insegnamento del rispetto verso i nonni, verso gli anziani in generale, verso le altre persone, verso le istituzioni, verso la natura e verso gli animali, ma tutto questo perché i nostri genitori lo hanno insegnato a noi così come era stato, in precedenza, insegnato a loro. Nelle famiglie di genitori separati chi farà questo, chi tramanderà alle nuove generazioni che cos’è il rispetto e la sua importanza nella società? Dobbiamo sempre ricordare che quando noi chiediamo rispetto, dobbiamo essere sicuri di darlo a nostra volta, sempre e comunque. A questo punto domandiamoci se da parte del nostro sistema sociale e giudiziario esiste il rispetto.

No, non esiste rispetto nei confronti di figli.

Nonostante le convenzioni internazionali, europee e le leggi che abbiamo in Italia, nonostante i richiami europei e le sanzioni che ci vengono comminate, il diritto del minore ad avere due genitori, in Italia, è lontano dall’essere applicato e ci vorrebbe molto poco per applicarlo. Il rapporto equilibrato, significativo e continuativo con entrambi i genitori appartiene alla quotidianità della vita ed è l’unico strumento per rassicurare il figlio che entrambi si interessano a lui e che non gli faranno mancare nulla di quanto era abituato avere. Un bambino che si sente tutelato e seguito da entrambi i genitori crescerà più sereno e vivrà con più certezze il proprio status di “figlio di genitori separati”. Il bambino che “subisce” una separazione conflittuale dei genitori nell’adolescenza rischia di essere tristemente preda di amicizie dubbie e di rifugiarsi in “paradisi artificiali” come l’alcool o la droga.

No, non esiste rispetto nei confronti del padre.

Spesso un padre stanco di inutili e lunghe discussioni, stanco di aspettare mesi per attivare gli incontri con i figli, discriminato poiché i collocamenti avvengano alle madri nel 95% dei casi, arriva al punto di deresponsabilizzarsi demandando tutto al genitore collocatario. Il 90% delle denunce sporte contro i padri, nelle prime fasi della separazione, risultano prive di fondamento e false ma non vengano perseguite d’ufficio. Il padre viene relegato al ruolo di genitore del tempo libero o dello svago, al ruolo di “babbomat”, un mero erogatore dell’assegno di mantenimento in pieno contrasto con i principi di eguaglianza stabiliti dalla nostra Costituzione che all’art. 2 garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, all’art. 3 garantisce a tutti i cittadini pari dignità sociale e uguaglianza davanti alla legge, senza distinzione di sesso, all’art. 30 sancisce il dovere e il diritto dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio. Al padre, invece, viene concesso un “diritto di visita” come con il vecchio sistema dell’affido congiunto, relegandolo a ruoli marginali e secondari rispetto a quello della madre.

No, non esiste rispetto nei confronti della famiglia.

Perché è irrispettoso sottrarre i figli a una coppia, se entrambi perdono il lavoro, assegnandoli in comunità diverse. Perché è irrispettoso aspettare degli anni per una omologa di separazione. La famiglia è il primo nucleo della società e dovrebbe esistere un profondo rispetto nei confronti sia di una che dell’altra. Nel momento in cui a uno dei membri della famiglia vengono tolte tutte le possibilità di essere presente, nelle scelte che si operano per i figli, si assiste a una demolizione del nucleo-famiglia, di qualsiasi tipo esso sia, che si ripercuote sull’intera società, nella stessa maniera in cui i cerchi si moltiplicano nell’acqua.

La madre abbraccia il figlio nell’atto della protezione, il padre lo lancia in alto facendolo vedere al mondo e facendoglielo vedere: azioni distinte ma complementari e necessarie per uno sviluppo equilibrato. Coloro che sono deputati a far rispettare le leggi sono i primi che non rispettano le leggi nel momento in cui le interpretano, invece, che applicarle.

Mauro Lami, Presidente (protempore) associazione Papà Separati Liguria Onlus.

Tags: Violenza Separazione&Divorzio Figli Famiglia 2021
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